domenica, novembre 16, 2014

Lettera al Sunday World



Colin ha scritto una lettera al Sunday World, nella quale parla del fratello Eamon, gay, invitando l'Irlanda a votare "SI" durante il referendum per unioni civili. LINK

"Penso di aver capito che mio fratello non aveva inclinazioni eterosessuali come molti dei ragazzi della nostra età quando avevo 12 anni. Mi ricordo di essere stato sorpreso, intrigato, curioso. Curioso perchè era una situazione totalmente diversa da qualsiasi cosa avessi conosciuto o sentito, e tuttavia non mi appariva innaturale. Non avevo alcun riferimento per quanto riguarda l'esistenza dell'omosessualità. A quell'età, non avevo mai visto delle coppie gay. Sapevo che mio fratello provava attrazione per altri uomini e non mi sembrava innaturale.

Mio fratello Eamon non ha scelto di essere gay. Sì, ha scelto di mettersi l'eyeliner a scuola e questa probabilmente è stata una delle cause principali dei maltrattamenti che ha subito a quei tempi. Ma è sempre stato orgoglioso di essere sè stesso. Orgoglioso e sprezzante e, ovviamente, provocatorio. Anche quando veniva preso a pugni, ridicolizzato, deriso in modo ripugnante, ha sempre mantenuto un'integrità e una dignità ammirevoli di fronte alle crudeltà che gli stavano accadendo.  Non so dove siano quelle persone ora, quelle che lo picchiavano regolarmente. Forse alcuni di loro hanno trovato la pace e dimenticato questa parte del loro passato. Magari sono seduti in un bar parlando di "fighe e froci", e di come uno sia la cura, l'altro la malattia. 



















So invece dov'è mio fratello. E' a casa, a Dublino, dove vive in pace, innamorato di suo marito Steven. E loro sono una delle coppie più sane e felici che conosca. Hanno dovuto viaggiare lontano per scambiarsi i voti, fino in Canada, dove è stato celebrato il matrimonio. Questo è il motivo per cui questa storia è personale per me. Il solo fatto che mio fratello abbia dovuto lasciare l'Irlanda perchè il suo sogno diventasse reale, è ASSURDO. INSENSATO.  

E' giunto il momento di cambiare le cose. Di registrarsi e votare, il prossimo anno, in modo che ognuno possa essere ascoltato, e la giustizia sia davvero uguale per tutti. Quanto spesso abbiamo l'opportunità di essere parte della storia? Non della nostra storia personale. Ma di quella familiare, sociale, comunitaria, globale. Il mondo ci guarderà, e noi dovremmo essere d'esempio."



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