domenica, maggio 17, 2015

The Lobster: recensione di Cinefilos.it



Ecco alcuni stralci della recensione del sito Cinefilos.it

Quello di Yorgos Lanthimos è un viaggio all’interno della follia più disperata, nonostante l’estrema ironia del linguaggio e della messa in scena. Guardando il tutto dall’alto, sembra quasi di assistere a una nuova "La Grande Abbuffata", laddove al contrario del ritrovo bulimico viene punita la solitudine e la relativa paura collegata. Certo con la grande differenza che nel film di Marco Ferreri era una punizione inflitta con consapevolezza, in "The Lobster" si è costretti da un famigerato governo difensore della famiglia. Poco importa poi se quest’ultima è forzata, finta o di facciata, l’importante è che esista e prenda le sembianze dell’ossessione.

La scrittura è talmente esagerata che si parte ridendo con gusto dinanzi alle disgrazie dei personaggi, incastrati in siparietti ricchi di humor britannico, ma andando avanti con la visione ci si accorge di quanto sia tragico il vicolo cieco all’interno del quale ci si sta chiudendo, e anche la voglia di sorridere passa completamente. Dopo una prima parte più goliardica, si vola verso una seconda da guardare con le mani sugli occhi, poiché ogni speranza è lentamente strozzata alla radice. Lo schianto finale è poi fragoroso, un inno all’amore – quello vero, adesso – silenzioso e sofferto che rende altissimo ogni piccolo gesto. Colin Farrell è clamoroso e anche fisicamente provato (sembra la nemesi tragica del panzuto Joaquin Phoenix in "Irrational Man" di Woody Allen), insieme a Rachel Weisz, John C. Reilly e una spietata Léa Seydoux comanda un Dream Team di assoluta qualità. Interpreti di una favola oscura pregna di umorismo nero che lancia frecciate al bigottismo, al controllo mediatico, al pensiero indotto, provando ad elevare la libertà arbitraria dell’individuo. Tutto senza trascurare l’aspetto visivo del film: il lavoro del direttore della fotografia Thimios Bakatakis è spettacolare e priva luoghi e persone di qualsivoglia colore saturo, così come gli eventi fanno con l’anima e la scelta. Disponibili anche un paio di video estratti dal film: VIDEO.

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